Nella città sede dei Giochi Olimpici invernali nel 1994, lo studio norvegese interviene per la seconda volta nel principale museo e centro culturale locale. Coinvolgendo anche un celebre scultore.
Nuovo look per il Lillehammer Art Museum, importante spazio espositivo della città norvegese che fu sede delle attività culturali promosse in concomitanza con l’edizione 1994 dei Giochi Olimpici invernali. A intervenire – di nuovo – all’interno dell’edificio risalente agli anni Sessanta, realizzato su progetto dell’architetto Erling Viksjø, è stato il celebre studio di architettura Snøhetta, la cui sede principale è a Oslo.
Già oggetto di un primo rinnovo, proprio in concomitanza con le Olimpiadi invernali, la struttura che ospita il Lillehammer Art Museum e il Lillehammer Cinema è stata potenziata grazie a due teatri, a sale cinematografiche rinnovate e a uno spazio espositivo che conserva le opere dell’artista locale Jakob Weidemann.
Snøhetta ha agito sul fronte della rimodulazione di tutti i percorsi interni, in modo tale da favorire un’esperienza di visita più appagante per gli ospiti e fruitori del cinema. Il volume frutto dell’ampliamento si allinea dal punto di vista compositivo allo stile del progetto firmato da Erling Viksjø, grazie alla presenza della struttura di maggiore peso visivo al di sopra di un basamento in prevalenza vetrato.
In questo specifico intervento gli architetti norvegesi hanno collaborato con lo scultore Bård Breivik, scomparso proprio all’inizio del 2016. Per il museo, l’artista aveva concepito uno speciale rivestimento per la facciata, la cui superficie oltre ad essere rivestita da pannelli in acciaio inox lucidato a specchio presenta profondi rilievi a diversa profondità. Sempre nel Lillehammer Art Museum, Snøhetta e Breivik avevano già collaborato negli anni Novanta, realizzando insieme l’allestimento del giardino d’arte del museo.
Per lo studio internazionale di architettura, design e progettazione del paesaggio Snøhetta, con l’apertura dell’estensione del museo a Lillehammer si chiude un anno importante. Autore, tra gli altri progetti, della New National Opera House – nuovo landscape urbano di Oslo – e della Bibliotheca Alexandrina ad Alessandria d’Egitto, lo studio di recente ha ottenuto un riconoscimento per l’espansione del San Francisco Museum of Modern Art, premiato nell’ambito del Best of Design Awards di The Architect’s Newspaper.
[Immagine in apertura: photo by Mark Syke]