Ultime settimane di apertura al The Met Breuer di New York per 'Humor and Fantasy—The Berggruen Paul Klee Collection'. In mostra circa 70 opere che restituiscono il carattere e lo stile di una delle figure chiave dell'arte europea del Novecento.
Provengono dalla più grande collezione di Paul Klee degli Stati Uniti – la Berggruen Paul Klee Collection – le opere esposte fino al 2 gennaio 2017 al Met Breuer di New York. Il quinto piano del museo statunitense è occupato da Humor and Fantasy, una rassegna che attraverso questi due filoni tematici restituisce l’intera carriera del celebre pittore svizzero. Organizzata da Sabine Rewald, Jacques e Natasha Gelman – curatori presso il Department of Modern and Contemporary Art del Metropolitan Museum of Art – Humor and Fantasy arriva dopo quasi 30 anni dalla retrospettiva con cui il Met presentò la collezione nella sua totalità. Durante questo arco temporale, infatti, si sono susseguite esclusivamente piccole esposizione a carattere tematico.
La Berggruen Paul Klee Collection custodisce opere dell’autore relative alla sua intera parabola artistica, a partire dagli anni della formazione a Berna, fino agli ultimi lavori prima della scomparsa, avvenuta nel 1940 all’età di 60 anni.
Nel 1984, Heinz Berggruen e la sua famiglia donarono 90 opere di Paul Klee al Metropolitan Museum of Art. Scendendo nel dettaglio, si tratta di un corpus composto da 11 dipinti, 71 acquerelli e 8 disegni in bianco e nero: un patrimonio eccezionale, grazie al quale il Met è divenuto uno dei centri di maggiore rilievo per lo studio di Klee in tutto il Nord America.
La mostra, infine, è associata a un’importante pubblicazione editoriale. La versione integrale dell’intervista che la curatrice Sabine Rewald realizzò al figlio del pittore – Felix Klee, scomparso nel 1990 – è stata ristampata in occasione di Humor and Fantasy; la prima uscita, datata 1988, fu all’interno del catalogo dell’esposizione monografica.
[Immagine in apertura: Paul Klee, Cold City, 1921, The Berggruen Klee Collection – 1984
Image © The Metropolitan Museum of Art]