Due artisti dei giorni nostri rileggono un maestro indiscusso della modernità. Ispirandosi a una delle sue opere più iconiche e conosciute.
Correva l’anno 1893 quando Edvard Munch realizzò la prima di una serie di opere destinate a entrare nell’immaginario collettivo di intere generazioni. Il celeberrimo Urlo – frutto di un’intensa esperienza vissuta dall’artista durante una passeggiata nella sua terra natale, la Norvegia – è emblema della reazione umana alla soverchiante potenza naturale, ma anche elemento ricorrente nella pittura di Munch.
A distanza di oltre 100 anni, due artisti della contemporaneità – Duilio Forte e Giorgia Marras – rileggono la figura di Munch e la sua opera più nota nell’ambito della mostra L’Urlo prima di Munch, ospite della Galleria ONO arte contemporanea di Bologna dal 26 gennaio al 26 febbraio prossimi.
L’installazione site specific realizzata da Duilio Forte, dal titolo Finis Extra, ricostruisce lo studio di Munch immaginandolo durante il periodo di realizzazione de L’Urlo e innescando un dialogo metaforico tra lo spazio interno, simbolo dell’interiorità, e quello esterno. Giorgia Marras, invece, ripercorre l’inizio della vita e della carriera di Munch attraverso la graphic novel Munch before Munch (da cui è tratta l’immagine in apertura), un viaggio alla scoperta delle sfumature meno conosciute dell’artista nordico.