Attesi quasi al pari degli Oscar, gli ambiti Golden Globes hanno visto trionfare il musical di Damien Chazelle e “Moonlight”, un piccolo film indipendente. Mentre il discorso di Meryl Streep ha fatto il giro del mondo.
Puntuale come ogni stagione, la cerimonia di consegna dei Golden Globes ha catalizzato l’interesse di addetti ai lavori e appassionati della settima arte, riservando qualche sorpresa. Una di queste riguarda il musical La La Land di Damien Chazelle – già trionfante al Toronto International Film Festival – che si è aggiudicato ben 7 premi su 7 candidature.
Dopo aver fatto incetta di riconoscimenti – miglior film brillante, migliori attori protagonisti, migliore sceneggiatore e miglior regista, migliore colonna sonora e migliore canzone, City of Stars – il film interpretato da Emma Stone e Ryan Gosling (nella foto in apertura) è il più premiato nella storia dei Golden Globes.
L’Award più importante della serata, quello per il miglior film drammatico, è andato invece al piccolo film indipendente Moonlight, mentre il migliore attore drammatico è risultato Casey Affleck per il suo ruolo in in Manchester by the Sea.
Isabelle Huppert è stata eletta migliore attrice drammatica con Elle, di Paul Verhoeven, premiato anche nella categoria miglior film in lingua straniera, e Viola Davis migliore attrice non protagonista per Fences.
Hugh Laurie si è aggiudicato il premio per la miglior interpretazione maschile nella miniserie tv The Night Manager, e Sarah Paulson l’analogo riconoscimento al femminile, interpretando il pubblico ministero in American Crime Story, People vs OJ Simpson, miglior film per la tv.
A rendere la serata ancora più intensa ci ha pensato Meryl Streep, insignita del Cecil B. DeMille Award e protagonista di un accorato discorso sulla responsabilità del mondo del cinema e della stampa nella salvaguardia della libertà di espressione.
L’attrice ha sferrato un duro attacco a Donald Trump – senza mai nominarlo in maniera esplicita – evocando l’episodio in cui il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti scimmiottò un giornalista disabile del New York Times. “La mancanza di rispetto suscita mancanza di rispetto, la violenza incita alla violenza”, ha sottolineato la Streep, “e quando i potenti usano la loro condizione per prevaricare sugli altri, perdiamo tutti”.