È scomparso all’età di 90 anni uno degli autori più acclamati di sempre. Celebre per la sua scrittura al di sopra di qualsiasi convenzione, vinse il Booker Prize con il romanzo intitolato “G”, pubblicato nello stesso anno in cui consegnò al mondo un caposaldo della critica d'arte contemporanea...
Il 2017 ha preso il via con un nuovo lutto, per il mondo della cultura: John Berger si è spento, a 90 anni compiuti, nel sobborgo parigino in cui viveva. Figura poliedrica, l’autore inglese si impose all’attenzione del grande pubblico grazie a una scrittura capace di regalare sempre nuovi punti di vista sul mondo.
I suoi esordi affondano le proprie radici nella pittura, con una serie di mostre che lo videro protagonista sulla scena londinese, evidenziando un interesse profondo verso le arti visive che non lo abbandonerà mai. Risale alla fine degli anni Cinquanta il suo primo romanzo, A Painter of Our Time, ma sul fronte narrativo fu il romanzo G a fargli conquistare il successo internazionale, siglato dalla vittoria del Booker Prize nel 1972.
L’inesauribile passione per l’arte è alla base di uno delle più celebri pubblicazioni di Berger, Ways of seeing: un vero e proprio punto di riferimento per la critica d’arte novecentesca, edito nello stesso anno di G e destinato a diventare anche una serie prodotta dalla BBC. Alacre studioso, interessato alle dinamiche politico-sociali del suo tempo, John Berger seppe consegnare alla Storia uno sguardo sempre puntato sul presente.