Nel mese di febbraio, la Fondazione Pastificio Cecere di Roma ha presentato al pubblico le architetture di sei diversi progettisti coreani, accomunati dall'appartenenza alla prima generazione di architetti privi di condizionamenti ideologici, dunque "liberi e capaci di esprimere completamente la propria autonomia, la propria individualità." Luca Galofaro - curatore della mostra insieme a Choi Won-joon - ha inoltre specificato che "le architetture scelte ed esposte in mostra appaiono come frammenti della struttura urbana, capaci di riprodurre la complessità dello spazio pubblico circostante e di metabolizzare al loro interno l’estrema vivacità delle metropoli coreane". In questa photogallery, alcuni degli esempi proposti a Roma per illustrare la cifra stilistica dei "Six Korean Architetcs" presentati nella capitale.

Kim-Junsung, Humanist Office, Seoul, 2011-2012

Kim-Junsung, Humanist Office, Seoul, 2011-2012

Kim Youngjoon, Hakhyunsa Publishing Co, Paju, 2005-2008

Kim Youngjoon, Hakhyunsa Publishing Co, Paju, 2005-2008

Jang Yoongyoo, Life power, Seoul, 2006

Kim Jongkyu, Arumjigi, Seoul, 2011-2013

Choi-Moongyu, H-Music-Library, Seoul, 2012-15

Jang Yoongyoo, Culture Forest, Seoul, 2009-2010

Seunghoy Kim, Soyul

Choi-Moongyu, SSU – Student nion Seoul, 2008-2011

Jongkyu Kim, Hansen Museum, Yeosu, 2015










