Saranno Jeff Bridges e Maggie Gyllenhaal a portare sul grande schermo la vicenda di una delle più celebri opere architettoniche di Mies van der Rohe, la Farnsworth House. Al centro di una serie di controversie in fase realizzativa, l'opera diventa l'espediente per una pellicola focalizzata sul rapporto tra il progettista tedesco e la sua illuminata committente.
La vicenda della straordinaria casa per weekend che l’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe concepì per la nefrologa Edith Farnsworth sta per passare dai volumi di storia dell’architettura al grande schermo. È stato infatti annunciato un film hollywoodiano, interpretato da Jeff Bridges e Maggie Gyllenhaal, che ripercorre la storia costruttiva della dimora interamente definita da superficie vetrate, facendo luce anche sulla – presunta e più volte smentita – liason tra uno dei maestri del Movimento Moderno e la sua committente.
Edificata tra il 1945 e il 1951 e al centro di una serie di controversie – inizialmente legate all’incremento degli oneri di costruzioni; in seguito dovute ad alcune questioni di gestione dell’immobile – la Farnsworth House è oggi tutelata come Monumento Storico Nazionale dal Dipartimento dell’Interno degli Stati Uniti.
Il suo peculiare aspetto essenziale si deve alla struttura puntiforme, ritmata da otto pilastri in acciaio bianco, e all’impiego di superfici vetrate come unico filtro verso l’esterno. Sopraelevata di 1.5 metri dal suolo, la dimora dispone all’interno di uno spazio aperto, incline a configurazioni e adattamenti sulla base delle esigenze di chi lo occupa.