Dopo l'esordio nel 2014 alla Triennale di Milano, la mostra Workwear (Abiti da lavoro) ha intrapreso un tour mondiale, con tappe a New York e Toronto, dove resterà aperta fino al 23 aprile prossimo. Esposte anche le creazioni di Issey Miyake e Vivienne Westwood.
Nasce da un’idea dell’architetto e designer Alessandro Guerriero Workwear, la mostra recentemente inaugurata presso l’Harbourfront Centre di Toronto -dove resterà aperta fino al 23 aprile prossimo – che si concentra sul tema dell’abito da lavoro.
Il progetto riunisce eccezionalmente insieme alcune grandi firme internazionali della moda e del design. A loro il curatore ha chiesto di misurarsi con il tema dell’abito da lavoro, dandone una lettura inedita anche attraverso uno sguardo giocoso e ironico.
I partecipanti hanno risposto all’appello lanciato da Guerriero presentando una serie di capi fantasiosi, concepiti anche per occupazioni ad oggi insolite.
La realizzazione di tali opere è stata affidata a giovani con disabilità fisiche e sociali, inseriti in un programma di interazione e di assistenza sociale seguito da Arkadia Onlus, un’organizzazione attiva in Toscana.
Tra le figure partecipanti all’iniziativa si segnalano il stilista giapponese Issey Miyake, che ha proposto un abito in riflettente oro, la fashion designer britannica Vivienne Westwood, con una divisa di impronta hipster e l’italiano Andrea Branzi. Il noto architetto e designer, originario di Firenze, ha affrontato il tema immaginando l’uniforme per un lavoratore nomade, il cui “ufficio” è la spiaggia.
La mostra Workwear ha esordito nell’estate del 2014 alla Triennale di Milano ed è stata presentata anche a New York.