Nel libro 'Sweet Child Of Mine' la madre del batterista Steve Adler racconta la tossicodipendenza del figlio e di come sia riuscito a uscirne, tornando a suonare nella rock band più amata negli anni ’80 e ’90.
Deanna Adler, la madre del batterista originale della storica rock band capitanata da Axl Rose, Steven Adler, ha pubblicato recentemente il suo atteso libro dal titolo Sweet Child Of Mine: How I Lost My Son To Guns N’Roses.
Autoproclamatasi “prima fan” della mitica formazione losangelina, Deanna offre uno sguardo onesto e rivelatore di una vita fatta di abusi e tradimenti: spiega com’è stato crescere un figlio che è diventato membro di una delle più grandi rock band della storia e, allo stesso tempo, un eroinomane altrettanto accanito, per questo cacciato dagli stessi Guns N’Roses di cui era co-fondatore.
Nel libro, Deanna Adler racconta come affrontò i problemi del figlio legati alla dipendenza da alcol e droghe, le battaglie legali, la rovina finanziaria, due attacchi di cuore, svariati tentativi di suicidio e infine un ictus che l’ha lasciato debilitato anche nel fisico; tutto questo, senza mai smettere di credere di potercela fare. Oggi, infatti, Steve è sobrio e perfettamente lucido, di nuovo in tour con Slash, Duff e Axl dopo la reunion dei Guns N ‘Roses. Il messaggio nascosto in Sweet Child of di Mine è semplice e chiaro: la disperazione non deve mai avere il sopravvento sulla speranza.