Per l'artista toscano Daniele da Volterra l'incontro con l'arte di Michelangelo fu estremamente rilevante. Ad attestarlo, anche le due opere appartenenti a una collezione privata eccezionalmente esposte a Roma, alle Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Corsini.
È un’occasione rara quella offerta dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma – Galleria Corsini fino al 7 maggio 2017, grazie all’esposizione di due capolavori rinascimentali di Daniele Ricciarelli. Il pittore e scultore originario di Volterra, dove nacque nel 1509, è conosciuto anche come Daniele da Volterra o con l’appellativo de ‘Il Braghettone’, quest’ultimo legato all’incarico che gli venne affidato, dopo la morte di Michelangelo, e relativo alla copertura delle nudità presenti nel Giudizio Universale, in Vaticano.
Le due opere esposte nella Capitale appartengono alla collezione privata senese dei Conti Pannocchieschi d’Elci. Curata da Barbara Agosti e Vittoria Romani, l’esposizione dal titolo Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci intende consentire a un pubblico più vasto di apprezzare la tela dal titolo Elia nel deserto e la tavola con la Madonna con il Bambino, san Giovannino e santa Barbara.
Oltre ad essere state fin qui raramente esposte in occasioni analoghe, sono tra le poche opere mobili dell’artista toscano. Entrambe testimoniano la forte influenza esercitata sul pittore da Michelangelo Buonarroti, oltre a rappresentare l’ennesima testimonianza dell’ampiezza e della qualità del patrimonio culturale italiano.
[Immagine in apertura: Daniele da Volterra, Elia nel deserto, 1543 ca., olio su tela, cm 81 x 115, Collezione privata]