È scomparsa a trent’anni non ancora compiuti una delle promesse internazionali dell’obiettivo. Autore di scatti espliciti nei soggetti quanto formalmente impeccabili, l’artista cinese ha deciso di mettere fine alla sua tormentata esistenza.
È una vicenda dai contorni amari, quella che accompagna la morte di Ren Hang, talentuoso fotografo non ancora trentenne, ma già conosciuto in tutto il mondo grazie all’inconfondibile estetica dei suoi scatti. Risale a ieri, venerdì 24 febbraio, l’incredulo annuncio della sua scomparsa da parte dell’editore Pierre Bessard.
Pare che il giovane artista di origini cinesi, classe 1987, abbia scelto di togliersi la vita, trasformando in un’ipotesi reale lo spettro della depressione che da tempo affollava le sue dichiarazioni e i suoi scritti. Il mondo della fotografia dice così addio a un abile interprete del tempo presente, osteggiato dal governo cinese per le maniere esplicite – e giudicate erotiche, quando a ben guardare non lo erano nè per la composizione nè per lo stile degli scatti – con cui ritraeva i suoi soggetti.
Ad attirare lo sguardo professionale di Hang era soprattutto il corpo nudo, immortalato dal fotografo con una grande levigatezza formale e un sapiente uso del colore e delle linee. I suoi scatti, lontani dalle convenzioni, rappresentano un approccio non mediato al reale e lasciano intendere uno scarso interesse, da parte di Hang, verso la provocazione fine a se stessa. Hang fu tra gli artisti invitati da Ai Weiwei a prendere, nel 2013, alla collettiva Fuck off 2, al Groninger Museum, mentre fino al prossimo aprile una selezione delle sue fotografie sarà in mostra al Foam Museum di Amsterdam.