A Palermo, una biennale in onore del Mediterraneo

10 Febbraio 2017


Un nuovo, atteso appuntamento ha preso il via nel cuore di Palermo. Fino al 12 marzo, la città sicula farà da sfondo a BAM, la prima edizione della Biennale Arcipelago Mediterraneo. Promosso dall’Assessorato comunale alla Cultura, il festival prenderà forma tra il centro storico e alcuni luoghi decentrati, tra fondazioni private e spazi pubblici, in sinergia con le associazioni del territorio e i centri di cultura straniera.

Dialogo e scambio sono le parole d’ordine di una rassegna che restituisce a Palermo alcune preziose aree del tessuto urbano, attraverso l’intervento di artisti conosciuti in tutto il mondo. Ne è un esempio l’egiziano Wael Shawky, ospite della chiesa SS. Euno e Giuliano, finalmente recuperata, e dell’antico Monte di Pietà di Palazzo Branciforte, nell’ambito della collaborazione tra la Fondazione Merz, la Fondazione Sicilia e il Comune di Palermo.

Dal 18 febbraio il padiglione ZAC dei Cantieri della Zisa raccoglierà il nuovo tassello del progetto Imago Mundi – Luciano Benetton Collection, dedicato al Mare Nostrum, e, dal 24 febbraio, gli scatti del fotografo cinese Liu Bolin.
Dal 26 febbraio, invece, Domenico Pellegrino illuminerà l’acqua del Porticciolo di sant’Erasmo con 22 diverse isole luminose. Spazio anche al teatro, insieme alla libanese Zouzak Theater Company e ai Radiodervish, al cinema, con il focus sul regista algerino Tariq Teguia, e alla musica, grazie a un ricco programma di concerti che si avvicenderanno fra le oltre 15 sedi del festival.

[Immagine in apertura: Wael Shawky, Al Araba Al Madfuna III, video-still]