A Londra, la mostra 'People Power: Fighting for Peace' dal 23 marzo al 28 agosto 2017 indaga le origini, il significato e l'uso di un simbolo divenuto universale. Con oltre trecento testimonianze tra dipinti, libri, manifesti, cartelli e striscioni che attestano come il desiderio di pace sia privo di confini.
Descrive una traiettoria temporale che, dal primo conflitto mondiale, si estende fino ai giorni nostri People Power: Fighting for Peace, la mostra in apertura a Londra, all’IWM – Imperial War Museum. Esplorando i movimenti per la pace che si sono susseguiti nel corso del Novecento, il percorso espositivo affianca le grandi battaglie pacifiste con le storie esemplari di persone appassionate, in prima linea nella difesa di un interesse assolutamente collettivo.
In una prospettiva multidisciplinare, il percorso espositivo raccoglie oltre 300 opere, tra dipinti, testi di letteratura, manifesti, cartelli, striscioni, senza rinunciare a un’incursione nella musica, per attestare l’ampiezza e la creatività dei movimenti di protesta.
Riflettendo sullo scenario culturale di ciascuna epoca, People Power: Fighting for Peace destina una specifica attenzione al simbolo della pace, ancora oggi ampiamente impiegato.
Il suo design si deve all’artista britannico Gerald Holtom che lo concepì nel 1958 per la prima Aldermaston March, cui seguirono, anche negli anni Sessanta, manifestazioni unificate dalla contrarierà alle armi nucleari. La sua rapida diffusione si deve proprio all’adozione nel corso della Campagna per il Disarmo Nucleare; progressivamente, tutti i movimenti pacifisti di tutto il mondo iniziarono a utilizzarlo, reinventandolo di continuo. Stampato su magliette, adesivi e spillette, vergato sui muri e nei quaderni dei giovani in tutto il mondo, deve la sua forma al linguaggio del semaforo a braccia. La rassegna londinese documenta con precisione la sua genesi e le successive declinazioni.