Una nuova produzione di LuganoInScena punta i riflettori sul tema della violenza dell'uomo, in un'indagine che dagli autori classici arriva fino ai filosofi del secolo scorso. Dopo la prima al LAC, in programma nel weekend, 'Ifigenia, liberata' calcherà il palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler, a Milano.
Offre una rilettura in chiave contemporanea della tragedia greca Ifigenia, liberata, la terza produzione di LuganoInScena, il cui debutto è atteso per il 10 marzo a Lugano. Lo spettacolo, per la regia di Carmelo Rifici, intende infatti riflettere sul tema della violenza umana in una prospettiva che ingloba epoche e generi, proponendo allo spettatore sollecitazioni tratte da Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, dall’Antico e dal Nuovo Testamento, da filosofi come Nietzsche, René Girard e Giuseppe Fornari.
A emergere, conquistando piena centralità, è proprio la violenza dell’uomo, intesa come “realtà inestirpabile e mistero senza fine” e indagata dal regista insieme alla drammaturga Angela Dematté nel tentativo di “offrire strumenti per leggere la profonda crisi e la stagnazione in cui si trova la società contemporanea“.
Come ha precisato lo stesso Rifici, nelle note di regia, “lo spettacolo non ha la pretesa di dare risposte, ma nello stesso tempo non può sottrarsi dal dire che la specie umana si è trovata più volte nella situazione di poter “afferrare” la propria libertà, grazie alle leggi di Atena, alle parole dei filosofi, Plat one ed Eraclito in primis, al libero arbitrio portato dal Cristo. Eppure l’uomo continua a sfuggire la sua libertà, il suo dovere di giustizia.”
In programma al LAC, in prima assoluta, venerdì 10 e sabato 11 marzo, Ifigenia, liberata sarà poi in scena al Piccolo Teatro Strehler, dal 28 aprile al 7 maggio prossimo. A luglio, inoltre, verrà proposta in Umbria, in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, con la cui collaborazione lo spettacolo è stato concepito.