Al Museo del Bijou di Casalmaggiore, un luogo unico in Italia con oltre 20mila pezzi conservati stabilmente, una nuova mostra racconta l'esperienza creativa di Carlo Zini. Con significative testimonianze, tra resine che imitano le pietre, della sua produzione dagli anni Settanta al 2015.
“Sono un uomo che ha avuto la fortuna di fare quello che sognava di fare“, ha dichiarato Carlo Zini, designer e artigiano produttore di bigiotteria, al centro del terzo appuntamento del ciclo espositivo Grandi Bigiottieri Italiani.
Ideata e curata dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello, in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore, la nuova mostra della rassegna ripercorre 40 anni di creazione, tra arte, moda e costume. Con esemplari pensati per il jet set internazionale ed edizioni d’autore, la mostra a Casalmaggiore, aperta fino al 4 giugno 2017, celebra lo stile e la visione di Carlo Zini, ricordando anche le prestigiose collaborazioni con brand come Enrico Coveri, Curiel e Moschino.
“Scultore di luce“, come lo ha definito la curatrice, Zini lega il proprio nome e la propria fama soprattutto all’impiego di cristalli e strass. Sono queste le materie, assieme al rodio, alle resine “che imitano le pietre dure come il turchese, l’onice, la giada imperiale ed il corallo“, con le quali ha concepito i suoi “bijoux iperbolici, per donne forti, ironiche e sicure“.
Nato a Milano, nel 1950, Carlo Zini si è formato nel laboratorio del padre. A 16 anni è entrato come modellista da Diana Monili, storica azienda milanese. Nel corso di questa esperienza è avvenuto l’incontro con Cathy Berberian, cui deve l’avvicinamento allo studio dell’oreficeria, attraverso i libri di arte e i gioielli di scena di quest’ultima. Risale agli anni Settanta l’apertura del laboratorio Zini in Ripa di Porta Ticinese, seguita dalla progressiva crescita del marchio, dall’ampliamento dell’azienda e dall successo a livello non solo nazionale. Più di recente, nel 2015, Carlo Zini ha scelto di ritirarsi, chiudendo la sua ditta, rilevata dal collaboratore e compagno, fin dagli anni Ottanta, Marco Fei.
[Immagine in apertura: Carlo Zini, Disegni e bijoux, 1980, photo by Francesco di Bona]