A "metà strada tra Spotify e Shazam", da maggio sarà disponibile Smartify, la app dedicata al mondo dell'arte che garantisce il riconoscimento automatico di un'opera esposta in un museo, in mostra o addirittura riprodotta su un volume cartaceo.
Imparare la storia dell’arte al tempo dello smartphone? Da maggio, gli utenti di tutto il mondo avranno a disposizione uno strumento in più. Si chiama Smartify ed è la app – sviluppata per le piattaforme Android e iOS – che porta la conoscenza delle opere d’arte “a portata di mano”.
Concepita da un team del quale è cofondatore il greco Thanos Kokkiniotis, Smartify si colloca “a metà tra Spotify e Shazam”, permettendo di avere a disposizione informazioni e dettagli durante le occasioni di visita di una mostra o di un museo, ma anche dal divano di casa. La app, infatti, oltre al riconoscimento in automatico di un’opera, esposta di fronte ai propri occhi o riprodotta su un supporto cartaceo, consente di ottenere numerosi dati. Tra le possibilità offerte, anche l’opzione di salvataggio dei contenuti consultati all’interno di un database personale; così facendo, chiunque lo desideri potrà formare una collezione d’arte privata – virtuale, naturalmente! – sempre accessibile attraverso lo smartphone.
Smartify, che vanta alcuni omologhi lanciati in questi ultimi anni, disporrà nella fase di lancio di un numero limitato di opere, destinato a incrementarsi progressivamente con collaborazioni internazionali. All’inizio saranno disponibili le collezioni del Louvre di Parigi, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Rijksmuseum in Amsterdam e della Wallace Collection di Londra.