Consacrato nel 1963 da John Szarkowski, direttore del Dipartimento di fotografia del MoMA di New York, tra i cento migliori autori al mondo, il fotografo marchigiano scomparso nel 2000 è al centro di una retrospettiva ospitata nelle sale di Palazzo Leone da Perego-MA*GA, a Legnano. Fino al 4 giugno 2017.
Con Mario Giacomelli. La collezione della città di Lonato del Garda, Palazzo Leone da Perego a Legnano (Milano), accoglie alcune delle serie fotografiche più rilevanti realizzate dall’artista originario di Senigallia. Curata da Enrica Viganò e aperta dal 19 marzo al 4 giugno 2017, la monografia si snoda attraverso 101 opere, tutte selezionate e ordinate personalmente da Mario Giacomelli nel 1984. In quell’anno, infatti, il fotografo lavorò a un evento espositivo organizzato a Lonato del Garda (Brescia) e i lavori selezionati per quell’occasione vennero successivamente donati alla collezione cittadina.
Compresa nel circuito della sesta edizione del Festival Fotografico Europeo 2017 – ideato e curato dall’Afi-Archivio Fotografico Italiano, con il supporto di numerosi partner istituzione – la mostra presenta alcune delle opere più celebri di Mario Giacomelli.
È il caso della serie Io non ho mani che mi carezzino il volto realizzata tra il 1961 e il 1963, il cui titolo fa riferimento a una poesia di David Maria Turoldo. Queste fotografie restituiscono la quotidianità dei giovani seminaristi, colti in momenti di allegra e semplice condivisione, come una partita di pallone, un girotondo, una battaglia di palle di neve.
Un riferimento letterario si può cogliere anche nelle immagini di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, scattate tra 1954 e il 1956 e legate a un’opera di Cesare Pavese. Questo reportage venne realizzato all’interno dell’ospizio di Senigallia e fu preceduto dalla scelta di Giacomelli di recarsi nella casa di riposo per un intero anno, per socializzare con gli ospiti: il risultato è “un’analisi dura, quasi brutale, del tema della vecchiaia, ma condotta con uno sguardo compassionevole e umano“.
La mostra di Legnano, inoltre, include opere eterogenee che attestano la notevole sensibilità dell’artista, comprese le 41 fotografie di paesaggi di Presa di coscienza sulla natura, frutto di un racconto visivo durato per decenni. “Tutte le mie fotografie – ricordava lo stesso Giacomelli – sono come autoritratti, ho sempre fotografato i miei pensieri e con questo voglio dire le mie idee, le mie passioni, le mie paure”.
All’esposizione è legato il catalogo Mario Giacomelli. La collezione della città di Lonato, a cura di Enrica Viganò, pubblicato da Edizioni Admira, Milano.
[Immagine in apertura: Mario Giacomelli, dalla serie Scanno, 1959, courtesy Archivio Mario Giacomelli, Senigallia]