Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2013, l’artista scomparsa nel 2014 è al centro della prima retrospettiva ospitata in un museo italiano. Aperta fino al 25 giugno, propone vari dipinti concessi per l’occasione dall'Albertina di Vienna.
Dopo l’apertura di Bill Viola. Rinascimento elettronico, in corso a Palazzo Strozzi, a Firenze prende avvio un nuovo appuntamento espositivo dedicato all’arte contemporanea. Appena inaugurata a Palazzo Pitti e curata da Wolfgang Drechsler, la mostra Maria Lassnig – Woman Power propone una ventina di dipinti, in larga parte provenienti dall’Albertina di Vienna, realizzati dall’artista Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2013. A questo corpus di opere, si aggiungono dipinti di proprietà della Fondazione Maria Lassnig e lavori appartenenti alla Collezione Essel, rinomata collezione privata austriaca attualmente in gestione proprio all’Albertina.
Il percorso espositivo, il primo che un museo italiano dedica all’artista, offre uno spaccato ampio della produzione di Lassnig, artista tra le più significative del Ventesimo secolo, insieme a Louis Bourgeois, Joan Mitchell e Agnes Martin. Di nazionalità austriaca, esordì giovanissima affidando centralità al suo stesso corpo; l’autoritratto è il genere maggiormente indagato dalla sua produzione. Woman Power restituisce gli esiti di 50 anni di carriera, dai “Körpergefühlsbildern” del 1960 ai lavori realisti del periodo trascorso in America, fino alle tele risalenti agli ultimi anni della sua vita.
Maria Lassnig – Woman Power, inoltre, costituisce un ulteriore step nel processo intrapreso dal direttore Eike Schmidt nella diffusione dei percorsi artistici femminili a Firenze. In tal senso, il primo passo è stato compiuto con l’apertura di Plautilla Nelli. Arte e devozione in convento sulle orme di Savonarola, retrospettiva focalizza sulla “prima artista fiorentina” attualmente in corso alle Gallerie degli Uffizi.