Milano accoglie una selezione di scatti realizzati dal fotografo svizzero dopo il secondo conflitto mondiale, immortalando la ritrovata joie de vivre di una società che stava tornando a sperare in un futuro migliore.
Appuntamento con la grande fotografia negli ambienti milanesi di 29 ARTS IN PROGRESS gallery, ospiti, fino al primo aprile, della mostra Kurt Ammann. Solo Show, la monografica intitolata all’autore svizzero, classe 1925, noto in tutto il mondo per il suo talento nel cogliere la bellezza e la semplicità del reale.
La mostra riunisce 30 scatti realizzati nell’arco di un ventennio, tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del secolo scorso, restituendo il clima di rinascita e fiducia che prese forma dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Sentimenti e stati d’animo di persone semplici si mescolano a quelli di famosi esponenti dell’arte e della cultura europea del Novecento – da Marc Chagall a Ingeborg Bachmann, da Oskar Kokoschka a Federico Fellini.
La freschezza dello sguardo e la capacità di trasmettere, attraverso le sue opere, un afflato di serenità permanente rappresentano la cifra stilistica di Ammann, ritrovabile anche nei reportage prodotti dal fotografo durante i suoi viaggi attorno al mondo, spostandosi dal Messico alla Corea del Sud, dagli Stati Uniti alle capitali europee.
[Immagine in apertura: Kurt Ammann, Jean Claude, Parigi, 1952. Courtesy 29 Arts in Progress, Milano]