Mosul, dove l’arte riaffiora sotto le macerie lasciate dall’ISIS

11 Marzo 2017


Anche negli scenari più drammatici, talvolta, può eccezionalmente riaccendersi un barlume di speranza. Accade a Mosul, la tormentata città devastata dalla furia dell’Isis, dove gli archeologi iracheni hanno scoperto, in seguito all’ennesima distruzione portata a termine dai terroristi, una serie di straordinarie e antichissime incisioni risalenti alla civiltà assira. A riportare la scoperta è la stampa anglosassone.

Nei cunicoli al di sotto del monumento interessato dalle ultime azioni dell’Isis, una moschea del XII secolo dedicata al profeta Giona, i rilievi riscoperti sono stati definiti dagli esperti “unici, dotati di caratteristiche che non abbiamo visto altrove“. Nonostante gli archeologici fossero certi dell’esistenza di ulteriori testimonianze sotterranee, fino ad oggi non erano state fornite prove certe a riguardo. Nell’intera regione di Mosul, come riferito nel corso della conferenza Unesco che si è tenuta a Parigi, lo scorso febbraio, si stima che siano almeno 66 i siti archeologici irreparabilmente danneggiati dall’Isis, alcuni dei quali trasformati addirittura in parcheggi.
Gli archeologici, in queste ore, stanno portando avanti con coraggio e in un contesto di estremo pericolo tutte le indagini del caso e le opportune azioni di salvaguardia.

[Immagine di apertura: Mosul nel 1932, Collezione Matson (G. Eric and Edith) Photograph – Libreria del Congresso di Washington D.C., USA, fonte Wikipedia]