È un ritrovamento davvero eccezionale, quello che si è verificato qualche giorno fa alla periferia del Cairo: archeologi tedeschi ed egiziani hanno portato alla luce i resti di una statua di enormi dimensioni, raffigurante uno dei più celebri faraoni d’Egitto.
Sono emersi letteralmente dalle acque e dal fango, i resti di una statua dalle proporzioni maestose rinvenuti da un gruppo di archeologi tedeschi ed egiziani nei pressi del Cairo, laddove un tempo esisteva l’antica Heliopolis, città fra le più importanti dell’epoca antica, le cui rovine sono oggi visibili a el-Matariya.
Proprio qui gli esperti si sono imbattuti nei preziosi resti di un monumento che in origine doveva raggiungere gli otto metri di altezza. Come riferito dagli archeologi alla Reuters, le parti ritrovate corrispondono al busto, a una porzione della testa, a un frammento dell’occhio destro e dell’orecchio e anche alla corona.
I dettagli emersi e la loro collocazione geografica – nell’antichità l’area ospitava un monumentale tempio dedicato a Ramses II – inducono gli studiosi a riconoscere il celeberrimo faraone nella figura evocata dalla statua. Membro della 19esima dinastia, Ramses II governò a lungo, contribuendo in maniera determinante a estendere i confini del regno.