Glasgow, Iran e Marocco: i tre viaggi compiuti da Gabriele Basilico, Giovanna Calvenzi e tre amici rivivono in una mostra in corso a Torino. Allora studente di architettura, il futuro fotografo rivelò già in questi scatti la sua attitudine verso l'architettura e la rappresentazione dello spazio urbano.
Non smettono di affascinare i tre – ormai mitici – viaggi che Gabriele Basilico fece, ancora studente di architettura, con alcuni amici e con la donna destinata a essere la sua compagna di vita, Giovanna Calvenzi.
In contemporanea con l’esposizione Dancing in Emilia in corso da Nonostante Marras, a Milano, alla galleria Photo & Contemporary di Torino è stata inaugurata nei giorni scorsi la mostra Gabriele Basilico – Cahiers de Voyage 1969-1971.
Nel capoluogo piemontese è esposta una selezione composta da circa 50 stampe di formato 30x40cm, cui si uniscono altri lavori in 40×50 cm e rare vintage prints. Un corpus di opere che restituisce le visioni del celebre artista milanese, scomparso nel 2013, durante le sue esperienze a Glasgow, in Iran e in Marocco. Queste immagini delineano ritratti autentici dei luoghi attraversati, manifestando sia un profondo interesse verso le rispettive identità architettonica locale, sia uno spaccato autentico di umanità.
Aperta fino al 3 aprile, la mostra propone dunque un’immersione nello scenario cupo e sofferente della città scozzese, a partire da un quartiere che sta per essere demolito; sguardi, mercati, moschee, palazzi e spazi urbani emergono con forza dal reportage di viaggio in Iran, del 1970, destinazione raggiunta attraversando via terra la Turchia, e da quello realizzato in giro per il Marocco.
[Immagine in apertura: Gabriele Basilico, Iran, 1970, vintage gelatine silver print, cm 30×40]