Pittore e cineasta, l’artista americano è il cuore pulsante del nuovo lungometraggio di Pappi Corsicato, al suo debutto in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival di New York.
È uno degli artisti più influenti e iconici della scena creativa contemporanea, portatore di un talento innato che trova la sua ragion d’essere nel linguaggio visivo, tra pittura e cinema. Stiamo parlando di Julian Schnabel, protagonista di molteplici rassegne espositive da una parte all’altra del mondo e vincitore come miglior regista al Festival di Cannes con Lo scafandro e la farfalla.
A lui e alla sua poetica inconfondibile è ispirato Julian Schnabel. A private portrait, il documentario diretto da Pappi Corsicato, che debutterà in anteprima al Tribeca Film Festival di New York venerdì 28 aprile per poi giungere sui grandi schermi americani, dal 5 maggio.
Frutto di un rapporto di conoscenza diretta fra Schnabel e Corsicato e di un lungo periodo vissuto fianco a fianco, la pellicola restituisce non solo il lavoro dell’artista americano, ma anche il contesto della sua esistenza privata e uno stile di vita da molti definito eccentrico, emblema di una verve creativa lontana da rigide definizioni.
Girato tra la Grande Mela e il resto del mondo, sempre al seguito di Schnabel, il film narra la storia di un uomo di successo che, a partire da umili origini, ha saputo guadagnarsi un successo planetario, fino a scegliere di vivere in un edificio di nove piani fucsia in stile veneziano, il cosiddetto Palazzo Chupi, nel bel mezzo del Village di New York, e di indossare eleganti pigiami a qualsiasi ora del giorno. Completano il mosaico narrativo non solo la voce dello stesso Schnabel e dei suoi familiari, ma anche le testimonianze di amici del calibro di Jeff Koons, Al Pacino, Bono e Willem Dafoe.