Fino al 3 giugno 2017, la Steven Kasher Gallery di New York ripercorre la stagione del graffitismo statunitense a partire dagli scatti della fotoreporter Martha Cooper. Per un salto indietro nel tempo, fino agli anni Settanta e Ottanta.
Riporta le lancette indietro di 30 anni, se non 40, la mostra con cui la Steven Kasher Gallery omaggia la grande e irripetibile stagione del graffitismo newyorkese. La narrazione di quel periodo di straordinario vigore artistico viene affidata a una selezione di scatti altrettanto mirabili, opera della celebre fotografa Martha Cooper. Il percorso espositivo comprende 30 nuove edizioni delle sue più conosciute immagini di street art, cui si aggiungono scatti in bianco e nero estratte da alcuni delle suoi libri.
A cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, Cooper ebbe la chance di osservare e indagare il graffitismo, un fenomeno destinato a incidere profondamente nella costruzione dell’attuale identità artistica della metropoli statunitense, da un punto di vista per certi versi privilegiato.
Originaria di Baltimora, dove è nata nel 1940, all’epoca lavorava infatti per il Post, occupandosi dei reportage fotografici destinati al comparto cronaca.Un’esperienza professionale che le permise di addentrarsi con frequenza nelle zone più difficili di New York, molte delle quali stavano diventando lo scenario preferenziale per gli street artist. Cooper strinse in questo modo i legami con vari artisti, tra cui Dondi, Daze, Futura, Seen, riuscendo anche ad accompagnarli e fotografarli nel corso delle loro sessioni.
Il risultato di questo “lavoro sul campo” confluì nel volume Subway Art. Pubblicato nel 1984, resta un punto di riferimento nella conoscenza della fase di avvio del graffitismo americano.
[Immagine in apertura: Boy Running on Top of Train, CC Yard, Bronx, NY, 1983 © Martha Cooper]