La città lagunare accoglie uno degli artisti più noti dell’epoca contemporanea. Autore di una rilettura visiva dei grandi maestri del passato, le cui opere sono custodite presso la Collezione Cini.
La stagione espositiva della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, nel cuore di Venezia, prende il via con una rassegna affascinante, che ravviva il legame dialettico fra tradizione e contemporaneità. A tenere le redini dell’iniziativa è Vik Muniz, le cui opere affollano la mostra allestita nelle sale del palazzo fino al 24 luglio.
Curata da Luca Massimo Barbero, Vik Muniz Afterglow: Pictures of Ruins riunisce una serie di fotografie inedite ispirate ai grandi artisti presenti nella collezione Cini, come Dosso Dossi, Francesco Guardi, Canaletto e una serie dedicata alle Carceri d’invenzione di Piranesi. Traendo spunto dal capriccio architettonico, che mescola edifici reali e immaginari, Muniz ha simulato alcuni celebri dipinti con ritagli di opere pittoriche riprodotte fra le pagine dei libri di storia dell’arte.
È parte della mostra anche un’originale scultura in vetro che evoca, in ampie dimensioni, un bicchiere della tradizione veneziana del Settecento. Realizzata a Murano da Berengo Studio 1989, l’opera nasce dalla combinazione di tecniche diverse, in linea con il sincretismo visivo messo in campo da Muniz.