Pompei e i Greci, una storia mediterranea in mostra

13 Aprile 2017


Furono le rotte del Mediterraneo a offrire “terreno fertile” per l’avvio delle relazioni tra Pompei e i Greci. La storia di questo incontro tra due civiltà viene oggi restituita da una mostra curata dal Direttore generale di Pompei Massimo Osanna e da Carlo Rescigno dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’.
Promossa dalla Soprintendenza Pompei, con l’organizzazione di Electa, Pompei e i Greci impiega un allestimento d’autore – è stato progettato dell’architetto svizzero Bernard Tschumi per gli spazi della Palestra Grande di Pompei – per raccontare le tanti anime dell’antica città.

Nelle 13 sezioni tematiche sono incluse tre installazioni audiovisive immersive, a cura dallo studio canadese GeM (Graphic eMotion). Oltre 600 i reperti esposti, tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti anche da Stabiae, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto e Torre di Satriano, con iscrizioni in greco, etrusco, paleoitalico.

La rassegna, il cui obiettivo è gettare nuova luce sul passato di una delle città simbolo dell’epopea romana, concentrandosi sulle sue identità multiple, contraddittorie, stratificate, segna il punto di avvio di un ambizioso progetto. Aperta fino al 27 novembre, Pompei e i Greci costituisce infatti la prima tappa del nuovo programma espositivo realizzato con il Museo Archeologico di Napoli.
A partire dal mese di giugno, proprio questa sede museale ospiterà una mostra dedicata ai miti greci, a Pompei e nel mondo romano, oltre che al tema delle metamorfosi.