Sono oltre 160 le antiche opere d'arte cinesi che confluiscono nella mostra al via il 3 aprile al Met Fifth Avenue. Un viaggio senza precedenti fino alla nascita dell'identità culturale del grande Paese asiatico, con uno sguardo esteso dal 221 a.C. al 220 d.C.
Articolata in tre sezioni tematiche – di cui una dedicata alla Qin Dynasty e ben due alla dinastia Han Dynasty – la grande mostra Age of Empires: Chinese Art of the Qin and Han Dynasties (221 B.C.– A.D. 220), al via a New York, rappresenta l’apice di un percorso culturale intrapreso dal Met a partire dagli anni Ottanta.
Nella straordinaria esposizione confluiscono oltre 160 antiche opere d’arte cinesi, che comprendono rari manufatti in ceramica, metallo, tessuto, dipinti, modelli architettonici, testimonianze calligrafiche e sculture. Tra queste, anche alcune statue in terracotta appartenenti al celebre esercito dei guerrieri di Xian.
Un corpus di lavori di assoluto pregio, concesso da 32 tra musei e istituzioni archeologiche nella Repubblica Popolare Cinese, attraverso il quale si punta a tratteggiare l’identità culturale cinese nell’arco di tempo compreso tra il 221 a.C. e il 220 d.C., analizzando anche le relazioni tra il Paese e il mondo esterno.
Come ha sottolineato il Presidente del Dipartimento di Arte Asiatica del Met, “Questa mostra è il culmine della nostra lunga storia di collaborazione con la Cina che ha avuto inizio nel 1980”. Anche grazie a opere in larga parte mai viste in Occidente, Age of Empires è “la più grande e la più importante esposizione di arte cinese tra quelle che si terranno negli Stati Uniti nel 2017“, come ha precisato Thomas P. Campbell, direttore del Metropolitan Museum of Art.