Uno speciale Giro Giro Tondo al Triennale Design Museum

2 Aprile 2017


Giro Giro Tondo – Design for Children è il tema guida del Triennale Design Museum 2017. Sotto la direzione di Silvana Annicchiarico, l’ormai tradizionale racconto sul design italiano propone quest’anno un percorso di indagine interamente focalizzato sul mondo dell’infanzia. Fino al 18 febbraio 2018, gli spazi della Triennale di Milano accolgono l’allestimento pop concepito dall’art direction di Stefano Giovannoni con Tian Jin, in una narrazione che si concentra su autori e prodotti sviluppati appositamente per i più piccoli.

© Gianluca Di Ioia - La Triennale-1

Il percorso espositivo, contraddistinto anche dal progetto grafico firmato Giorgio Camuffo con CamuffoLab, si apre con una gigantografia di Quadratino, il protagonista della serie a fumetti creata da Antonio Rubino, pubblicata su Il Corriere dei Piccoli tra il 1910 e il 1911. Oltrepassando il varco della sua bocca, i visitatori possono accedere a Ouverture, sezione curata dallo stesso Giovannoni, nella quale il design ludico dalla forte componente figurativa conquista lo spazio espositivo. Si susseguono, quindi, varie aree tematiche, ciascuna legata a una specifica curatela. Questo viaggio nella progettazione per i più piccoli prevede infatti “tappe” nell’universo degli “Arredi”, a cura di Maria Paola Maino; dei “Giochi”, a cura di Luca Fois con Renato Ocone; nelle “Architetture”, a cura di Fulvio Irace; nei “Segni”, a cura di Pietro Corraini; nelle “Animazioni”, a cura di Maurizio Nichetti, e infine negli “Strumenti”, a cura di Francesca Balena Arista.

© Gianluca Di Ioia - La Triennale-8

In Giro Giro Tondo – Design for Children, inoltre, non mancano approfondimenti su personalità che hanno inciso nella storia del design ad esempio nel settore dell’education. In questo specifico ambito non potevano mancare Bruno Munari, protagonista di una sezione a cura di Alberto Munari, e Riccardo Dalisi, il cui focus porta la firma di Francesca Picchi in collaborazione con Studio Dalisi.

[Immagini nell’articolo: © Gianluca Di Ioia – La Triennale]