25 Maggio 2017
Sarà la cornice dell'edificio barocco della provincia romana, immortalato in alcune scene de "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, ad accogliere le 27 le gallerie partecipanti alla terza edizione di Granpalazzo. In un dialogo aperto tra i solo project presentati e i raffinati interni d'epoca.
Dopo le due edizioni a Zagarolo, cambia sede e si trasferisce ad Ariccia, a meno di 20 chilometri da Roma, la kermesse Granpalazzo 2017, nata da un’idea di Paola Capata, Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo.
Nel piano nobile e nel mezzanino della storica dimora – divenuta dal 1999 una delle sedi del Museo del Barocco romano e luogo di esposizione dell’importante collezione opere provenienti dai corpus Chigi, Bean e Koelliker – le 27 gallerie internazionali invitate tratteggeranno, attraverso i propri artisti, gli scenari sperimentali dei nostri giorni.
Oltre all’adesione di realtà europee, in arrivo da Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Romania, Spagna e dall’Italia, si segnala la presenza di gallerie statunitensi. A unificare i solo project presentati sarà il ritratto anagrafico degli artisti invitati, in larga parte nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta.
Nella due giorni di Granpalazzo 2017, in programma sabato 27 e domenica 28 maggio 2017, arriveranno ad Ariccia anche performance e iniziative collaterali, alcune delle quali frutto della partnership con importanti istituzioni e soggetti del settore, attivi nel contesto romano, come la Fondazione VOLUME!, smART – polo per l’arte e la Fondazione Baruchello.
Quest’ultima sarà presente con Adozione della pecora di Gianfranco Baruchello. L’artista, una delle voci più significative dell’arte italiana, nato a Livorno nel 1924, è autore di un intervento, modellato sui concetti di condivisione e di “farsi carico”. Sabato 27 maggio, alle ore 15, un “gregge” di pecore in legno verrà condotto direttamente dai visitatori e dagli ospiti di Granpalazzo 2017: nel corso della performance entreranno così nel ruolo di “pastori”.
[Immagine in apertura: Gianfranco Baruchello, Adozione della pecora, veduta dell’installazione, 2016. Courtesy Fondazione Baruchello. Crediti fotografici: Federico Maria Tribbioli]