Fino a novembre, una ex fornace per la lavorazione del vetro torna a ospitare le meraviglie del fuoco, evocate dal suggestivo intervento dell’artista francese.
Chiama in causa la poesia e la memoria della tradizione, l’intervento messo a punto da Loris Gréaud sull’Isola di Murano, emblema secolare della produzione vetraria. Curato da Nicolas Bourriaud, The Unplayed Notes Factory – progetto targato Glasstress, con il supporto della Fondazione Berengo – prende forma in una fabbrica del vetro chiusa da 60 anni e riportata in vita dall’artista d’oltralpe, grazie a un lavoro di incredibile potenza visiva.
La ex fornace ritrova nell’installazione i suoi elementi chiave, facendo da cornice, nei giorni inaugurali, al lavoro in presa diretta dei maestri vetrai muranesi, impegnati nella realizzazione di manufatti dal sapore antico.
Intriso di un fumo leggero e delimitato da una moltitudine di sfere in vetro che punteggiano il soffitto della ex fabbrica, l’ambiente accoglie una vera e propria simulazione delle attività produttive di un tempo, rendendo omaggio a un sapere che va protetto dall’oblio. Il tutto mediato dal gesto artistico di Gréaud, cui spetta il merito di aver restituito allo sguardo le magie di una tecnica preziosa.