Artista fra i più iconici del Novecento, Jean Arp è il cuore pulsante della grande retrospettiva che gli dedica il Kröller-Müller Museum di Otterlo. In occasione del centenario del movimento De Stijl.
Il 2017 è un anno davvero memorabile per la storia della creatività olandese. Ricorre infatti il centenario della nascita di De Stijl, movimento che ha contributo a scrivere l’epopea delle avanguardie sullo sfondo del secolo scorso. Fra le personalità legate a questa corrente spicca Jean Arp, cui è intitolata la mostra allestita, dal 2 maggio al 17 settembre, presso il Kröller-Müller Museum di Otterlo.
Arp: The Poetry of Forms è la prima grande retrospettiva dedicata all’artista dai Paesi Bassi a partire dagli anni Sessanta. L’obiettivo della rassegna è mettere in luce la profonda dialettica tra registro poetico e linguaggio visivo che percorre la produzione dello scultore e pittore franco-tedesco, senza dimenticare la componente di humour insita nelle sue opere.
Animano la mostra un’ottantina di collage, dipinti, disegni e sculture, ai quali si aggiunge un’importante corpus di scritti, pubblicazioni e poesie redatti da Arp a riprova dei suoi interessi creativi dalle tante sfumature. L’esposizione olandese ripercorre l’intera carriera dell’artista, focalizzandosi in particolare sul periodo compreso fra il 1920 e il 1935, che segnò il passaggio alle cosiddette “concretions”, sculture astratte assimilate dall’artista a oggetti reali.
La mostra sottolinea anche le molteplici collaborazioni avviate da Arp con i colleghi dell’epoca, come Richard Huelsenbeck, Tristan Tzara ed El Lissitsky, mescolando ancora una volta il piano visivo e quello poetico. Particolare attenzione è dedicata al rapporto con Theo van Doesburg, leader del movimento De Stijl.