L'importante architetto svizzero, impegnato negli Stati Uniti con il LACMA – Los Angeles Country Museum of Art, ha svelato il suo progetto per il più frequentato complesso museale svizzero. All'edificio di Renzo Piano andranno ad aggiungersi nei prossimi anni tre nuove strutture.
Compie 20 anni la Fondation Beyeler di Riehen, Basilea. La più frequentata sede museale svizzera si appresta a un importante rinnovamento: oltre all’edificio di Renzo Piano, infatti, verrà realizzato un nuovo intervento.
A firmarlo sarà l’architetto svizzero Peter Zumthor, che con il suo Atelier si è imposto sugli undici studi internazionali invitati a sottoporre proposte per l’ampliamento dell’istituzione.
Il progettista – Pritzer Prize 2009, è noto per le Terme di Vals ed è autore anche delle nuova ala del LACMA – Los Angeles Country Museum of Art – ha concepito tre corpi di fabbrica che verranno costruiti nella tenuta Iselin-Weber. Tale proprietà, recentemente acquisita dalla Fondation Beyeler, si estende a sud rispetto alla struttura esistente ed è caratterizzata da un notevole patrimonio arboreo.
I tre edifici saranno autonomi e distinti e avranno funzioni diverse. Il più grande – la Casa delle arti – diventerà il nuovo cuore espositivo dell’istituzione culturale svizzera e ne incrementerà la superficie degli allestimenti di 1500 metri quadri, distribuiti su tre livelli. Attraverso corridoi sotterranei sarà collegata a un volume più contenuto, riservato alle attività tecnico-amministrative.
Prevista anche la realizzazione di un padiglione per eventi che agirà quasi da “filtro” tra i nuclei principali progettati da Piano e Zumthor. Conferenze, proiezioni, concerti, vernissage, ma anche informali e spontanee occasioni di riposo e incontro avranno luogo al suo interno.
“Come già fece Renzo Piano vent’anni fa, si riuscirà a tradurre sapientemente in opera la singolare sinergia tra uomo, natura, arte e architettura”, ha dichiarato Sam Keller, direttore della Fondazione Beyeler. Nel complesso l’investimento è stimato in 100 milioni di franchi, già in parte provenienti da donazioni di privati.