Sky Arte Festival: un successo nel segno della rigenerazione

10 Maggio 2017


Calato il sipario sulla prima edizione di Sky Arte Festival, è tempo di bilanci. Con oltre 15mila presenze, dal 5 al 7 maggio Napoli è divenuta l’epicentro nazionale di un’operazione concepita seguendo il fil rouge della rigenerazione sociale e culturale.

Un successo coronato dagli appuntamenti che hanno animato vari luoghi della città – tra  cui lo speciale concerto di Vinicio Capossela, in chiusura dell’evento, e l’animatissima Notte Bianca della Sanità di sabato 6 maggio –  riuscendo a coinvolgere con la propria eco anche il pubblico lontano dal capoluogo campano, attraverso i social network. A testimoniarlo la permanenza dell’hashtag #skyartefestival in trending topic per l’intero weekend, i 26mila tweet e i 20 milioni di impression. Oltre 20.700, inoltre, le visualizzazioni per la diretta in streaming, via Facebook, del Funky Tomato Party che si è svolto in piazza Sanità nel corso della Notte Bianca.

Sono stati 50 gli appuntamenti ad alto tasso culturale, con 150 personalità complessivamente coinvolte, concepiti per il palinsesto del festival di debutto di Sky Arte, articolato in modo da intercettare tutti i linguaggi artistici, senza mai dimenticare di calarsi nella specifica realtà partenopea. Mostre, dibattiti, installazioni, reading ed esibizioni live hanno avuto il merito di porsi infatti in ascolto dell’anima della città, sia riannodando i fili della memoria sia lasciando “in eredità” nuova linfa vitale.

Due, infatti, le opere d’arte che resteranno alla città come testimonianza di questo primo Festival Sky Arte. L’intera facciata del MURO – set dell’omonima produzione tv – dello Spazio Damm a Parco dei Ventaglieri è stata “rimodellata” dall’artista internazionale M – City. In Piazza Montesanto, inoltre, il coinvolgente intervento messo a punto dalla street artist Roxy in the Box, con la partecipazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, continuerà a relazionarsi con i ritmi quotidiani del capoluogo campano. Su ciascuno dei 10 basamenti delle piante di ulivo dislocate nella piazza, l’artista ha realizzato un ritratto e una citazioni di dieci figure che, in diverse epoche, hanno conosciuto le stratificazioni, le contraddizioni e l’inconfondibile spirito di Napoli: donne e uomini che si sono lasciati permeare dalla città. Da Artemisia Gentileschi a Bud Spencer, da Concetta Barra a Giancarlo Siani, da Fanny Cerrito ad Annibale Ruccello, nove dei dieci personaggi scelti hanno inaspettatamente “ripreso a vivere” nel corso di una performance che si è svolta domenica 7 maggio, alle cui sollecitazioni i napoletani hanno risposto con entusiasmo e partecipazione.

Due concetti questi che hanno contraddistinto l’intera kermesse, mettendo in evidenza la fiducia degli abitanti di Napoli nel potenziale dell’arte e della bellezza, intesi come strumenti e motori di rigenerazione sociale e culturale. Il medesimo spirito emergeva anche dalla straordinaria installazione, senza precedenti per la città, dell’artista francese JR. Sul lungomare Caracciolo, per un’estensione di 600 metri, sono stati disposti i ritratti di 3100 cittadini napoletani che hanno preso parte al progetto internazionale Inside Out.  Nell’operazione sono stati coinvolti i cittadini fin dal principio: su richiesta del collettivo di JR, nel corso dello scorso mese in migliaia hanno risposto all’appello, “mettendo la faccia” in questa opera partecipativa. “Napoli è uno stato mentale. Napoli è un’attitudine, Napoli è il luogo dove si può testimoniare la vivacità e le contraddizioni culturali e sociali del Paese. Il Rinascimento parte da qui“, sottolineava il claim dell’intervento. Ed è esattamente così.