La Capitale Italiana della Cultura 2017 dedica un prezioso focus espositivo all’artista vissuto a cavallo fra Duecento e Trecento e legato alla città toscana da un profondo rapporto.
Fino al 20 agosto, il Palazzo Fabroni di Pistoia fa da cornice alla mostra Omaggio a Giovanni Pisano, a cura di Roberto Bartalini con la collaborazione di Sabina Spannocchi. Poche opere, selezionate attentamente, evocano la straordinaria forza creativa dello scultore attivo numerosi secoli fa.
La rassegna attesta il legame fra il talentuoso scultore e Pistoia, offrendo nuove chiavi di lettura nei confronti delle opere conservate proprio nella città toscana, come l’Angelo con la testa del Battista – ritenuto di origine francese e su cui Pisano si trovò a intervenire – oggi custodito presso il Museo della Cattedrale (in apertura, photo by Serge Domingie), e il Crocifisso della chiesa di San Bartolomeo in Pantano, uno degli ultimi capolavori dello scultore.
Il primo excursus dedicato da Palazzo Fabroni all’arte antica propone al pubblico anche una serie di spunti sulla ricezione contemporanea dell’opera di Pisano, soprattutto da parte di artisti del calibro di Henry Moore e Giacomo Manzù, protagonisti di una breve antologia critica.