“Vita, morte e miracoli” di un artista contemporaneo, Maurizio Finotto

18 Giugno 2017


Riflettori puntati su Maurizio Finotto a Bologna, al centro della personale Vita, morte e miracoli appena inaugurata negli spazi del MAMbo. Il percorso della mostra, la cui densità di opere esposte intende evocare le usanze tradizionali dei luoghi di culto, si snoda attraverso circa 200 tavolette votive, realizzate tra il 2015 e il 2017, ispirate alla tradizione italiana dei “per grazia ricevuta” e a quella messicana dei “retablos”.
Questi lavori rappresentano il medium per attivare un dialogo e una riflessione rispetto a questioni irrisolte, all’interno di un’analisi profondamente introspettiva. La narrazione per immagini offerta, infatti, conduce fino all’infanzia dell’artista: dall’abbandono del paese natale nella provincia veneta e di un lavoro sicuro, fino alla scelta di intraprende gli studi artistici a Bologna.
Un itinerario che si snoda tra fatiche e insuccessi, tra traguardi e ostacoli, tanto professionali quanto personali, restituito non solo attraverso rappresentazioni figurative. A queste, infatti, vengono affiancate anche succinte descrizioni degli eventi raffigurati, utili a sottolineare il carattere “miracoloso” di ogni passaggio della vita dell’artista.
Vita, morte e miracoli propone inoltre anche il video La lingua dei miracoli, un documento della durata di 24 minuti che estende l’operazione anche alla madre e alla nonna di Finotto. Nell’opera, infatti, confluiscono i loro commenti di fronte ad alcune tavolette che lui stesso mostra loro, tra partecipazione e commozione.