La città siciliana fa da sfondo a un importante evento: la nascita di una nuova sede museale, che raccoglie anche i capolavori artistici scampati al terribile terremoto del 1908.
Sono trascorsi molti decenni dal sisma che colpì Messina nel lontano 1908, eppure quel drammatico evento ha lasciato un segno indelebile nella storia della città siciliana. Per questa ragione la nascita del MuMe, il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina, inaugurato lo scorso 18 giugno, assume una valenza ancora più profonda.
Il museo, infatti, accoglie la preziosa collezione di capolavori miracolosamente recuperati dalle macerie del terremoto e conservati per anni in magazzini e depositi: reperti architettonici e capolavori artistici un tempo collocati in edifici storici e chiese, che si vanno ad aggiungere alla densa raccolta oggi in mostra nei nuovi spazi del museo.
Con i suoi 4700 metri quadrati, la sede espositiva – sorta all’interno del grande parco museale dell’antica Zancle – custodisce circa 750 opere, distribuite sui due livelli dell’edificio e suddivise in aree temporali diverse, dal Medioevo alla modernità senza dimenticare la sezione archeologica. Fra le opere che animano la raccolta la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori, dipinti da Caravaggio durante il suo soggiorno in Sicilia e una serie di lavori di Antonello da Messina.