La prima mostra napoletana sull’arte precolombiana

24 Giugno 2017


L’epocale scoperta delle cosiddette “Indie” e il conseguente avvio di una intensa stagione di esplorazioni dall’Europa verso “il nuovo mondo” ha costituito uno spartiacque nella storia dell’umanità. Il mondo che non c’era è il titolo della mostra con cui il Mann – Museo Archeologico Nazionale di Napoli apre un varco, per la prima volta nell’Italia meridionale, su vita, costumi e cosmogonie delle culture Meso e Sudamericane.
Aperta fino al 30 ottobre 2017, Il mondo che non c’era riunisce opere preziose, tra cui le maschere in pietra di Teotihuacan, i vasi Maya d’epoca classica, le statuette antropomorfe della cultura Olmeca, le Veneri.

Il percorso espositivo si concentra insomma sullo stato dell’arte precedente l’arrivo di Colombo: protagonista dell’operazione è un corpus di capolavori tanto straordinari quanto rari provenienti dalla Collezione Ligabue, tra le più complete e importanti a livello nazionale su tale fronte.
Scomparso nel 2015, l’imprenditore –  ma anche paleontologo, studioso di archeologia e antropologia, esploratore e appassionato collezionista – Giancarlo Ligabue viene omaggiato e ricordato attraverso questo appuntamento espositivo, inserito nel filone Classico/Anticlassico promosso dal direttore Paolo Giulierini. Nel corso della sua vita, Ligabue ha alimentato questa passione organizzando oltre 130 spedizioni in tutti i continenti, prendendo parte a campagne di scavo e costituendo, mediante acquisti mirati, un’importante collezione d’oggetti d’arte, espressione di moltissime culture.