Apre il 27 giugno prossimo, al Philadelphia Museum of Art, la mostra "Wild: Michael Nichols", la più grande monografica dedicata alle esplorazioni condotte dal pluripremiato fotografo in alcuni degli angoli più incontaminati della Terra.
Giornalista, artista, attivista e sostenitore della conservazione degli habitat naturali, il fotografo del National Geographic Michael “Nick” Nichol è in mostra a Philadelphia fino al 17 settembre.
La monografica Wild: Michael Nichols, curata da Peter Barberie e Melissa Harris, assegna centralità alla ricerca condotta dal leggendario fotografo, nell’arco di oltre 30 anni, in tutto il mondo.
La Natura, colta nelle sue espressioni più indomite e potenti e spesso restituita anche nella sua dolente fragilità, costituisce il cuore pulsante dell’azione condotta dall’artista, che negli anni si è prodigato affinando le tecniche e realizzando straordinari reportage sugli animali nel loro habitat. Un’attività che lo ha spinto a raggiungere gli angoli più remoti e incontaminati del mondo, tra cui il Bacino del Congo o il Serengeti, in Africa orientale, solo per citarne alcuni.
Le sue fotografie confluiscono ora nel più importante percorso espositivo a lui dedicato fino a oggi. A ospitarlo è il Philadelphia Museum of Art, istituzione che per l’occasione ha scelto di rimodulare il consueto programma di attività estive destinato alle famiglie – Art Splash – in coerenza con i temi della mostra stessa.
In Wild: Michael Nichols vengono presentate creature affascinanti e talvolta poco note, contesti naturalistici ancora selvaggi e incontaminati, ma anche zone più complesse, drammaticamente trasformate per effetto dell’azione, spesso incontrollata, dell’uomo.
[Immagine in apertura: Michael Nichols, Mrithi, Volcanoes National Park, Rwanda, 1981]