Svelato l’ampliamento del Victoria and Albert Museum di Londra

29 Giugno 2017

V&A Exhibition Road Quarter, designed by AL_A © Hufton+Crow

Sarà il festival gratuito Reveal ad accompagnare l’apertura del nuovo Exhibition Road Quarter del Victoria and Albert Museum, a Londra. Per un’intera settimana, a partire dal 30 giugno, un programma multidisciplinare accoglierà l’arrivo del più complesso – e ambizioso – intervento architettonico promosso dall’istituzione inglese nel corso dell’ultimo secolo.
Tra gli artisti che si passeranno il testimone nelle giornate dell’opening si segnalano Tomás Saraceno, con le sue “sculture volanti”, Ron Arad e Zandra Rhodes, con interventi destinati alle facciate, e Julie Cunningham & Company, artefici di un tour a passo di danza alla scoperta dei nuovi spazi del museo.

A progettare la grande – e attesa – espansione del celebre museo londinese è stata Amanda Levete, architetto Stirling Prize a capo dello studio AL_A, già balzata agli onori della cronaca per aver firmato il MAAT – Museu de Arte, Arquitectura e Tecnologia di Lisbona, inaugurato solo pochi mesi fa.
Compreso nel piano di ristrutturazione Future Plan, l’Exhibition Road Quarter del Victoria and Albert Museum – la cui realizzazione è stata annunciata per la prima volta nel 2012 – incrementa e potenzia le dotazioni del museo.

Il progetto “tanto culturale quanto urbano: volevamo portare il museo in strada e la città dentro il museo“, come ha affermato Amanda Levete, fornisce al V&A un nuovo ingresso, gallerie aggiuntive, in larga parte “celate” al di sotto del livello stradale, e un cortile. Quest’ultimo, in particolare, si caratterizza per la presenza di oltre 15mila piastrelle in porcellana fatta a mano: la superficie esterna, pari a 1.200 metri quadrati, è stata completamente rivestita e presenta 15 differenti pattern in costante alternanza.
Il cortile della storica boiler house, quindi, diviene l’accesso che al museo ancora mancava su Exhibition Road, l’arteria del distretto culturale di South Kensington: “Sarà uno spazio pubblico informale; dotato di un piccolo caffè aperto a tutti; apparterrà tanto alla città quanto al museo”.