Sono tre le mostre che accompagnano l'apertura del nuovo Centro Botín, opera dello studio Renzo Piano Building Workshop. Tra queste, anche "Carsten Höller: Y" con una serie di lavori dell'artista olandese che lega il proprio nome a installazioni dal carattere interattivo e ludico.
In perfetta coerenza con l’annuncio diffuso qualche settimana fa, lo scorso 23 giugno è stata inaugurato ed è entrato in attività il nuovo Centro Botín de las Artes y la Cultura di Santander, in Spagna. Progettato da Renzo Piano Building Workshop – si tratta del progetto d’esordio per lo studio guidato dall’architetto e senatore a vita italiano – il complesso è stato finanziato dalla Fondazione Botín.
Con un’articolazione in due volumi dalle linee arrotondate, la struttura gode di un affaccio sulla baia della città spagnola ed è inserita in un programma più ampia di rivitalizzazione dell’intera area a ridosso del mare. Oltre agli spazi espositivi, distribuiti su oltre 2.400 metri quadrati su più livelli, il Centro dispone anche di un auditorium da 300 posti e di un’area interamente destinata alle attività educative. Dall’esterno, l’edificio si caratterizza per la sospensione dei volumi su pilastri, scelta progettuale che ha portato alla nascita di una nuova piazza pubblica in quota, e per la finitura iridescente: circa 280mila le formelle in ceramica ad effetto madreperla utilizzate all’esterno.
Oltre alla retrospettiva di Carstern Holler (Bruxelles, 1961), la più grande e completa mai realizzata in Spagna sull’artista belga con la curatela di Vicente Todolì, il Centro – che spera di ripetere il successo conseguito dal Guggenheim Museum Bilbao di Frank O. Gehry – nella stagione espositiva inaugurale ospita anche le mostre Lightness and Boldness. Goya’s Drawings e Art at the turn of the century.
Dall’11 ottobre al 28 gennaio 2018 sarà aperta al pubblico Julie Mehretu. A Universal History of Everything and Nothing, annunciata come la più importante mostra mai organizzata sull’artista originaria di Addis Abeba, in Etiopia.