21 Giugno 2017
Velázquez e Bernini, ospiti di Perugino nel Nobile Collegio del Cambio a Perugia, sono protagonisti di una mostra che indaga il reciproco influsso tra i due artisti, nell'ambito della ritrattistica, con particolare riguardo per il genere dell'autoritratto. Sullo sfondo del Seicento europeo.
Resta aperta dal 22 giugno al 22 ottobre la mostra Velázquez e Bernini: autoritratti in mostra al Nobile Collegio del Cambio, curata da Francesco Federico Mancini e allestita negli spazi dello storico edificio nel centro di Perugia. Il nuovo appuntamento si inserisce nel filone, già collaudato nella sede espositiva umbra, della presentazione di un numero contenuto di opere, scelte per l’alto valore artistico e sulla base di specifici ambiti di indagine artistica.
Il dialogo attivato questa volta punta a sondare le reciproche influenze tra Gian Lorenzo Bernini, nella sua veste di pittore, e lo spagnolo Diego Velázquez, con lo sguardo fortemente orientato verso il filone tematico dell’autoritratto.
Obiettivo della mostra perugina, concepita nel segno del rigore scientifico, è porsi come occasione privilegiata per riavviare il dibattito sulle relazioni e i legami tra Velázquez e Bernini. Le fonti storiche, infatti, riportano che i due si conobbero e si frequentarono già a partire dal primo periodo di permanenza dell’artista spagnolo in Italia. Velázquez soggiornò nel Bel Paese in due occasioni: tra il 1629-1630 e, successivamente, nel 1650.
“A mio parere – ha precisato il curatore Mancini – l’incontro romano e il conseguente, straordinario incrocio di esperienze di due fra i maggiori protagonisti del Seicento europeo produsse benefici di reciproca utilità. Velázquez, grazie a Bernini, comprese quale forza espressiva si celasse nel taglio a mezzo busto del ritratto, da lui già sperimentato sul versante della scultura, e quanta vitalità potesse scaturire dalla tizianesca contrapposizione tra la maniera abbozzata degli abiti e la maniera finita dei volti. Bernini apprese dal collega spagnolo il modo di scavare nell’intimo nei personaggi, di entrare nella loro complessità psicologica.”
Lo scambio tra i due, dunque storicamente certo, torna a riproporsi in un eccezionale dialogo ospitato dalla città umbra, che in questi mesi è anche sede dell’ampia monografica Sassoferrato. Dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita, aperta fino al 1 ottobre 2017 al Monastero di San Pietro.
[Immagine in apertura: Gian Lorenzo Bernini, Autoritratto, dettaglio, Firenze, Galleria degli Uffizi, Corridoio Vasariano. Immagine nell’articolo: Diego Velázquez, Autoritratto, dettaglio, Firenze, Uffizi]