Miss Van, Shepard Fairey, Ron English, Swoon, The London Police, Osgemeos e Retna sono alcuni tra gli street art coinvolti nel progetto di riqualificazione del ghetto di Ouzai, a Beirut. E così il quartiere sta diventando un nuovo polo per l'arte nella capitale libanese.
È un investimento da 100mila dollari, quello compiuto dall’imprenditore di origini libanesi Ayad Nasser nell’ottica del rilancio del suo quartiere d’origine, nella zona sud di Beirut. Nato nella capitale del Libano nel 1970 e da lungo tempo di base in Germania, Nasser ha scelto di destinare l’importante somma al ghetto di Ouzai.
Nonostante abbia lasciato la sua patria all’età di appena 6 anni a causa della guerra civile, Nasser non l’ha mai dimenticata e ha scelto di intervenire per favorire la rinascita di una zona particolarmente congestionata e complessa di Beirut.
Per portare a termine il proposito, si è orientato verso l’arte contemporanea, sua grande passione, coinvolgendo vari street artist internazionali. Già ribattezzato la “Wynwood di Beirut” – con riferimento all’omonimo quartiere di Miami – il progetto è il risultato della combinazione tra processi di riqualificazione e operazioni real estate: oltre al coinvolgimento di personalità acclamate dell’universo della street art, tra cui Miss Van, Shepard Fairey, Ron English, Swoon, The London Police, Osgemeos e Retna, artefici di muri che stanno riscrivendo l’identità visiva dell’area e rendendola un luogo cult per gli appassionati del genere, Nasser ha favorito lo sviluppo di nuove attività con finalità anche commerciali.
La rete formata da negozi, store, gallerie d’arte, locali rende oggi l’intricato ghetto di Ouzai una sorta di “distretto per l’arte” della città di Beirut. E chissà che questo processo possa ancora proseguire e rafforzarsi, grazie anche al contributo attivo di altri imprenditori, come auspica lo stesso Ayad Nasser.
[Immagine in apertura: Murale di Ashekman nel quartiere di Ouzai, Beirut – Libano]