L’evoluzione del territorio in uno scatto. Anzi, in un festival di fotografia

13 Luglio 2017


Il Mediterraneo è in questi anni interessato da grandi movimenti di persone, con un impatto sui territori attraversati che è ancora tutto da valutare; volgendo lo sguardo oltre il mare che bagna la città siciliana, però, il Ragusa Foto Festival ha individuato nelle Metamorfosi del territorio un tema globale, cui dedicare l’edizione 2017 della rassegna.
Come ha spiegato ad Artribune la fondatrice del festival, Stefania Paxhia, “Argomenti quali il problema ambientale e i comportamenti dell’uomo nei confronti degli altri uomini e della natura sono tematiche che riguardano tutto il pianeta. Organizzare il festival in Sicilia ha una valenza simbolica, perché l’isola è la porta del Mediterraneo e soprattutto la porta a sud dell’Europa, e oggi rappresenta una delle voci più importanti anche rispetto ai problemi di questo periodo storico, come la migrazione“.

Trascorse le giornate inaugurali – dal 30 giugno al 2 luglio, durante le quali si sono susseguiti seminari, proiezioni e letture portfolio – nella cornice barocca di Ragusa Ibla restano fino al termine del mese una serie di esposizioni incentrate sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive.
Doppia mostra a Palazzo Cosentini, a cominciare da quella realizzata nel 2015 per la Confederenza sul cambiamento climatico a Parigi: a cura di Hossein Farmani, Climate Change Evolution comprende scatti che documentano appunto cause ed effetti di questa mutazione di cui ancora non si conosce l’effettiva portata nel nostro futuro. Tra i progetti in mostra, The dark side of the (honey) moon, lavoro realizzato da Francesco Zizola (sua la foto in apertura) dedicato alle Maldive, che rischiano di venire sommerse dall’Oceano Indiano a causa dello scioglimento dei ghiacci ai poli e quindi dell’innalzamento del livello dei mari.

Sette giovani autori – Piergiorgio Sorgetti, Mattia Parodi, Caterina Iriti, Vanesa Lucchetti, Andrea Lopetrone, Raffaella Losito, Igor Londero – sono invece protagonisti di Territorio di formazione, a cura di Paola Binante, in cui la fotografia viene intesa come strumento privilegiato di indagine della realtà.