Solo tre le opere realizzate in Italia in lizza per il WAF - World Architecture Festival, riconoscimento che da dieci anni assegna il titolo di World Building Of The Year e una serie di altri premi in varie categorie della produzione architettonica.
Bisognerà attendere fino a metà novembre per conoscere, questa volta a Berlino, gli esiti del World Architecture Festival, prestigioso riconoscimento architettonico su scala globale giunto alla decima edizione. Le candidature, distribuite secondo le varie categorie in cui è articolato il premio, sono giunte quest’anno da 51 nazioni diverse e fanno riferimento a progetti realizzati in 68 Paesi. Le giornate clou dell’appuntamento vedranno dunque “sfidarsi”, secondo l’ormai collaudata formula delle sessioni di presentazione dal vivo, studi di architettura eterogenei per dimensione e provenienza, in rappresentanza di un settore fondamentale e strategico in tutto il mondo. Come sempre, tra i vincitori delle varie sezioni in gara verrà individuato l’intervento meritevole di ricevere il titolo di World Building of the Year.
Scorrendo la lista dei progetti finalisti, diffusa nei giorni scorsi, non mancano le sorprese. Tre gli interventi realizzati in Italia in gara a emergere è la nuova Stazione marittima di Salerno, prima opera inaugurata postuma tra quelle progettate dall’architetto Zaha Hadid, prematuramente scomparsa lo scorso anno. Inoltre, nella sezione Hotel and leisure sono presenti due strutture realizzate in Alto Adige: l’Hotel Tofana a San Cassiano in Val Badia, opera dello studio noa* – network of architecture, e il ristorante Brix 0.1 a Bressanone, su progetto dello studio Markus Tauber Architectura. In lizza, nella categoria Display, anche l’installazione dello studio Kjellander + Sjöberg and Folkhem per la Biennale di Architettura 2016.
Estendendo lo sguardo sul scala internazionale, come nello spirito della competizione, si segnala la presenza del MAAT – il nuovo Museo d’Arte, Architettura e Tecnologia di Lisbona progettato da Amanda Levete; della Binh House di Vo Trong Nghia Architects a Ho Chi Minh City, contraddistinta dall’abbondanza di alberi e arbusti in facciata per un effetto straordinario; dello Urban Rigger di BIG – Bjarke Ingels Group, nella categoria Housing, e del Port House di Anversa, sempre progettato da Zaha Hadid Architects.
[Immagine in apertura: Atlas Hotel Hoi An, Hoi An, Vietnam by Vo Trong Nghia Architects]