A 750 anni dalla nascita di Giotto, la Scuola Grande della Misericordia di Venezia ospita un progetto espositivo innovativo, tra spettacolari ricostruzioni scenotecniche e suggestioni multimediali. Alla scoperta di un Maestro del Trecento italiano.
Restare affascinati, grazie ai linguaggi contemporanei, dalla grande arte di Giotto, 750 anni dopo la sua nascita: questo l’intento perseguito da Magister Giotto, il progetto promosso dalla società Cose Belle d’Italia Media Entertainment che, dal 12 luglio al 5 novembre, celebra il Maestro dell’arte italiana del Trecento in quel di Venezia, alla Scuola Grande della Misericordia.
Dal Ciclo francescano di Assisi alla Cappella degli Scrovegni, fino alle opere realizzate nella città di Firenze, la narrazione proposta inquadra l’opera di Giotto e della sua bottega collocandola nel panorama della sua epoca.
A condurre i visitatori in questo viaggio, nel quale il confine tra mostra e spettacolo sembra progressivamente sfocare, è la voce narrante dell’attore Luca Zingaretti, intervallato dalla colonna sonora firmata da Paolo Fresu e dal contributo nella direzione del regista di Luca Mazzieri e dell’architetto Alessandra Costantini. La squadra multidisciplinare che ha messo a punto questo format senza precedenti per l’Italia raccoglie anche figure di primo piano della storia e critica darte, della filologia, dell’astronomia, tra cui Alessandro Tomei, Serena Romano Gosetti di Sturmeck, Giuliano Pisani, Cesare Barbieri e Stefania Paone.
Agli architetti Corrado Foglia e Raffaele Di Vaio si deve inoltre la progettazione di innovative ricostruzioni scenotecniche, presentate in associazione a rari filmati d’epoca capaci di accompagnare lo spettatore in un viaggio che “conduce là dove nasce larte, nell’intimo di un uomo-artista che da discepolo assurge, non a caso, a Magister assoluto“.
Come ha precisato il Direttore Artistico Luca Mazzieri, l’obiettivo dell’iniziativa “è riuscire a comunicare la grande arte italiana nel mondo. Per questo, dopo Giotto sarà la volta di Canova e di Raffaello, protagonisti di altrettante puntate di ‘Magister’. Abbiamo scelto Venezia come città di partenza di questo lungo viaggio dellarte italiana nei cinque continenti, perché questa è città di affascinante sintesi tra un grande passato e la contemporaneità più avanzata nell’arte“.
[Immagine in apertura: Giotto, Incontro tra Gioacchino e Anna alla Porta d’Oro, dettaglio, Cappella degli Scrovegni – Padova]