Il processo di ricostruzione di Mosul, liberata il 9 luglio scorso dalla sanguinosa occupazione dell'ISIS, dovrà passare anche attraverso la cultura e l'istruzione. Ne è convinto il blogger Mosul Eye, che ha lanciato una campagna per la rinascita della biblioteca universitaria della città dell'Iraq.
A qualche giorno dalla notizia della liberazione di Mosul dall’occupazione di Daesh, anche conosciuto come Stato Islamico o ISIS, si torna a parlare della campagna che lo storico conosciuto in rete con il nickname di Mosul Eye ha lanciato lo scorso febbraio dal suo blog. Accompagnata dallo slogan “Let it there be a Book, Rising from the Ashes” – in italiano traducibile con “Lasciamo che sia un libro a rinascere dalle ceneri” – la raccolta è finalizzata alla donazione di libri, giornali e riviste per avviare il percorso di rinascita delle biblioteche della martoriata città.
Particolare riguardo è destinato a quella della locale università, un tempo luogo deputato alla conservazione e consultazione di volumi anche di assoluto pregio. La biblioteca universitaria era stata fondata negli anni Sessanta del secolo scorso e al suo interno custodiva, tra le altre opere, anche antichi manoscritti, considerati fondamentali per la conoscenza della storia dell’Iraq. In seguito al rovinoso rogo innescato dai terroristi dell’Isis, questo patrimonio è stato irrimediabilmente perso: bruciati, ridotti in cenere, impossibili da recuperare, questi libri rappresenteranno “per sempre un buco nero nella storia di Mosul e dell’Iraq“, ha dichiarato lo stesso Mosul Eye in una recente intervista.
L’appello è stato sostenuto da un evento speciale della durata di un giorno che si è svolto nel vecchio campus universitario lo scorso 25 maggio. Nel corso della manifestazione si sono susseguiti reading, concerti, una mostra di pittura e un’esposizione fotografica. Ai partecipanti è stato chiesto di portare un libro da donare alla causa.
Fin qui, intanto, a supportare l’iniziativa sono state alcune organizzazioni internazionali con base in Europa e negli Stati Uniti. In particolare, l’istituto Entraide et Coopération en Méditerranée, con sede a Marsiglia, ha annunciato di volersi fare promotore di una donazione pari a 15 tonnellate di libri. Disponibilità analoghe sono già state espresse da altre istituzioni e non possono che essere interpretate come un primo segnale incoraggiante.
Sul buon esito dell’operazione, tuttavia, incombono difficoltà di ordine logistico, legate alla difficoltà di raggiungere Mosul, all’assenza di un edificio adatto allo scopo – data l’impraticabilità della precedente struttura – e anche all’aggiornamento dei libri che potrebbero pervenire. Occorreranno infatti anche risorse finanziarie, oltre alla disponibilità individuale o di alcune associazioni, per garantire la piena rinascita della biblioteca di una delle università più importanti del Medio Oriente: un risultato che potrà essere conseguito riuscendo a ottenere anche pubblicazioni recenti e autorevoli, che interessano magari discipline altamente specialistiche.
[Immagine in apertura: fonte Mosul Eye – Pagina Facebook]