Arte sul tetto di Napoli. Con Roberto Coda Zabetta

29 Agosto 2017


Originario di Biella, dove è nato nel 1975, e con all’attivo diversi premi ed esposizioni in prestigiosi musei nazionali e internazionali, Roberto Coda Zabetta ha ottenuto il Matronato per il progetto site-specific dal titolo Cantiere 1 / Terrazzo. Istituito nel 2013 dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si tratta di un “programma di patrocinio, volto al riconoscimento e alla promozione di progetti che, per il loro valore e qualità culturale, stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica, il dialogo fra diverse discipline, il supporto alla produzione e alla mediazione artistica quali fonte e stimolo di progresso collettivo“.

Tra le caratteristiche salienti dei progetti rientra la sede, che deve fissata esclusivamente in una regione a scelta tra Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. La realizzazione dell’intervento avrà luogo presso il complesso della SS. Trinità delle Monache, successivamente adibito a Ospedale Militare, a Napoli. Il capoluogo campano è la prima delle città comprese nell’itinerario di Cantiere 1 / Terrazzo, destinato a estendersi anche in altre località, in Italia e nel mondo. Pittura, architettura e nuove modalità di lettura del territorio confluiscono in questo progetto che si avvale della curatela di Maria Savarese.

La cornice di Cantiere 1 / Terrazzo, visitabile fino al 14 ottobre 2017, è uno dei luoghi più suggestivi del centro storico di Napoli ‒ il Complesso della SS. Trinità delle Monache ‒ già protagonista del progetto Sette Stagioni dello Spirito di Gian Maria Tosatti. Roberto Coda Zabetta sarà il primo artista a misurarsi con il terrazzo che copre questa struttura, dando vita a un intervento di arte pubblica, formato da campiture di colore concentriche, che promette di attivare un dialogo tra il complesso architettonico e la comunità locale. L’intero iter dell’opera sarà documentato dal fotografo e filmaker Henrik Blomqvist.

[Immagine in apertura: photo Fabio Donato]