La trigonometria è di origine babilonese: la conferma dal Plimpton 322

26 Agosto 2017


In questa vicenda la storia, la matematica e l’archeologia si intrecciano formando un quadro tanto affascinante quanto a lungo indecifrabile. Il “mistero” che avvolge Plimpton 322, probabilmente la più complessa tra le centinaia di migliaia di tavolette in argilla di origine babilonese rinvenute nell’odierno Iraq all’inizio dell’Ottocento, potrebbe tuttavia essere alla svolta definitiva.
Questo prezioso reperto, ennesima attestazione del rilievo della disciplina matematica tra le popolazioni che abitarono la penisola mesopotamica, ha negli anni stimolato l’interesse di numerosi specialisti del settore, animati dal comune desiderio di comprendere, con esattezza, il senso dei numeri impressi sulla superficie secondo una successione di righe.

Questa “sfida” potrebbe essere stata centrata da un team di matematici di base in Australia che sta fornendo, attraverso una ricerca pubblicata di recente, nuova linfa alla discussione sull’interpretazione dei numeri. Dai risultati raggiunti emergerebbe come Plimpton 322 contenga “un frammento di una tabella proto-trigonometrica“, ragione per la quale “i babilonesi scoprirono esattamente la trigonometria sessagesimale almeno 1500 anni prima degli antichi greci“.
Le 15 righe di numeri, sfuggite così a lungo alla piena comprensione, potrebbero “rivoluzionare” non solo la paternità della trigonometria, fin qui fatta appunto risalire ai matematici greci. Secondo uno degli autori dello studio, la decifrazione di Plimpton 322 potrebbe addirittura aprire la strada a “una trigonometria più semplice e accurata che presenta chiari vantaggi rispetto alla nostra“.