Accomunati da esperienze formative e professionali negli scenari cinquecenteschi del Veneto e del Trentino, i pittori Marcello Fogolino e Francesco Verla vengono indagati in due monografiche, rispettivamente allestite al Castello del Buonconsiglio e al Museo Diocesano Tridentino.
Aperte entrambe al pubblico dall’8 luglio scorso e fino a novembre, Ordine e bizzarria. Il Rinascimento di Marcello Fogolino e Il Rinascimento di Francesco Verla. Viaggi e incontri di un artista dimenticato sono le due mostre ospitate quest’estate a Trento, rispettivamente al Castello del Buonconsiglio e al Museo Diocesano Tridentino.
Frutto della collaborazione con i Musei Civici di Vicenza – in particolare con la Pinacoteca di Palazzo Chiericati – Ordine e bizzarria propone una lettura dell’opera di Marcello Fogolino, terzo artista che contribuì alla decorazione del Magno Palazzo. Dopo le monografiche sugli altri pittori artefici degli affreschi del maniero – Girolamo Romanino e i fratelli Dosso e Battista Dossi – l’attenzione si sposta questa volta sulla complessa vicenda umana e professionale di Fogolino, formatosi presso la bottega di Bartolomeo Montagna, a Vicenza. Nella città veneta, non a caso, lavorò in diverse chiese, prima di iniziare a operare a Venezia. Il percorso espositivo si snoda tra le sale del Magno Palazzo; tra i lavori presentati si segnalano le magnifiche pale d’altare provenienti dal Rijksmuseum di Amsterdam – come la Madonna col Bambino e santi, mai esposta in Italia – e ulteriori testimonianze provenienti dalla Galleria dell’Accademia di Venezia, dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, dalla Pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza. Esposte anche le rarissime incisioni del museo statale di Dresda.
Ordine e bizzarria si svolge in contemporanea con la monografica che il Museo Diocesano Tridentino dedica a Francesco Verla. Vissuto tra il 1470 e il 1521, “è un grande protagonista del Rinascimento tra Veneto e Trentino, a torto dimenticato”, ha affermato Domenica Primerano, Direttrice dell’istituzione. La rassegna intende dunque porsi come una sorta di “risarcimento” alla sua carriera ancora poco nota e contraddistinta delle “influenze” conseguenti alla permanenza in diverse luoghi della Penisola. A Roma, ad esempio, ebbe l’opportunità di dedicarsi allo studio dell’arte antica e della Domus Aurea di Nerone.
[Immagine in apertura: Marcello Fogolino, Madonna col Bambino in trono tra i ss. Caterina, Francesco, G.Battista, M. Maddalena, Antonio da Padova, Giovanni evang., dettaglio, olio su tela, 266 x 195, 1510-1520]