Una delle sedi espositive più prestigiose del Regno Unito fa da cornice a una rassegna affascinante: la collezione di oggetti appartenuti al celeberrimo artista francese, fonte di ispirazione per alcune delle sue iconiche opere.
C’è tempo fino al 12 novembre per visitare Matisse in the Studio, la mostra allestita alla Royal Academy of Arts di Londra e incentrata sugli oggetti raccolti dal pittore francese durante la sua esistenza. Una vera e propria immersione nell’universo dell’artista, fra utensili di uso comune e manufatti provenienti da svariate latitudini, che molto influenzarono le scelte visive di Matisse.
Dalle statue thailandesi di matrice buddista al mobilio e ai tessili di origine nord africana, sono innumerevoli gli oggetti che costellano il display londinese e che hanno rappresentato una inesauribile fonte di ispirazione per Matisse, il quale iniziò ad acquistarli a partire dai primi anni del Novecento.
Conosciuto come esponente dei Fauves e di una pittura in cui la sensualità del colore trova il suo bilanciamento nell’armonia delle forme, l’artista francese seppe trarre spunto dalle maschere africane per la definizione dei volti e dei contorni delle sue figure, mentre gli oggetti di derivazione islamica con cui Matisse adornò il proprio studio rappresentarono la cornice ideale per le sue celebri odalische.
Organizzata attorno a cinque nuclei tematici, la mostra britannica sottolinea il ruolo cardine giocato dagli oggetti nell’opera di Matisse, che considerava questi ultimi degli “attori” in grado di interpretare ruoli diversi a seconda del contesto. L’oggetto come attore, Il nudo, Il viso, Lo studio come teatro e Il linguaggio dei segni sono le sezioni attorno a cui è costruita la rassegna, che accosta agli oggetti alcuni dei capolavori matissiani ispirati a essi.
[Immagine in apertura: Henri Matisse, Still Life with Seashell on Black Marble, 1940. The Pushkin State Museum of Fine Arts Moscow. Photo Archives H. Matisse © Succession H. Matisse. Artwork © Succession H. Matisse DAC]